Evento Goal 11: l’impegno delle Città metropolitane verso la sostenibilità

Un viaggio nell’Italia che si attiva per la territorializzazione degli SDGs. 10 Città Metropolitane hanno condiviso il loro ambizioso percorso verso la realizzazione delle Agende metropolitane per lo sviluppo sostenibile. [VIDEO] 5/10/20

Nonostante le difficoltà scaturite dalla crisi sanitaria degli ultimi mesi, le istituzioni locali sono riuscite ad attivarsi rapidamente per avviare il cambiamento delle Città metropolitane in un’ottica di sostenibilità . È quanto emerso dall’evento nazionale del Festival dello Sviluppo Sostenibile sul Goal 11 (Città e comunità sostenibili), dal titolo “Le Agende metropolitane per lo sviluppo sostenibile”, organizzato dal Gruppo di lavoro sul Goal 11 dell’ASviS in collaborazione con Anci, Città Metropolitana di Bologna, Urban@it e Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare (Mattm) e con il contributo dell’United Nations Development Programme (Undp), che si è svolto nel pomeriggio di giovedì 1°ottobre, dalle 15:00, presso l’Auditorium Macro di Roma, in presenza e online.

Si è trattata di un’iniziativa divulgativa in cui dieci Città Metropolitane (su un totale di quattordici) hanno illustrato gli ambiziosi percorsi per l’elaborazione delle proprie Agende metropolitane. L’evento, moderato da Gianni Bottalico (Responsabile rapporti con gli enti territoriali dell’ASviS). si è aperto con un panel introduttivo, che ha definito il contesto istituzionale in cui si inseriscono le Agende metropolitane per lo sviluppo sostenibile.

Mara Cossu, del Ministero dell’Ambiente e della ttela del territorio e del mare, ha illustrato l’ambito di collaborazione tra il Ministero e le Città Metropolitane. “Stiamo lavorando con manifestazioni d’interesse per raccogliere la partecipazione delle amministrazioni locali a stringere accordi di collaborazione con noi, accompagnandole con tavoli di confronto istituzionale” ha affermato Mara Cossu, sottolineando come l’approvazione di un set di indicatori condiviso, attualmente al vaglio di Regioni, Province autonome e Città Metropolitane, sarà un passaggio fondamentale nel monitoraggio degli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Le manifestazioni d’interesse per le Città Metropolitane sono partite nel 2019, con l’obiettivo di costituire una governance interna alle Città in grado di gestire la definizione delle Agende e dei piani strategici e di coinvolgere la società civile, attivando azioni pilota integrate.

In questo contesto si inserisce il progetto “Metropoli strategiche”, richiamato da Paolo Testa, capo ufficio studi dell’Anci. Il progetto ha dovuto affrontare la complessità derivante dalla costituzione delle Città metropolitane come nuovo soggetto istituzionale e dalle diversità dei contesti territoriali delle Città stesse, lavorando sul rafforzamento delle competenze interne, attraverso percorsi di formazione, e dei processi amministrativi delle Città.

Lucia Ferroni, della Città Metropolitana di Bologna, ha illustrato la prima Agenda Metropolitana per lo sviluppo sostenibile della Città di Bologna (2019) e introdotto il progetto “Agenda 2.0”. La prima Agenda è stata strettamente correlata agli strumenti di pianificazione che le istituzioni locali del territorio stavano definendo, e quindi interpretata come un dispositivo di orientamento delle politiche metropolitane. Con l’obiettivo di aggiornare la prima Agenda, la Città Metropolitana di Bologna sta collaborando al progetto “Agenda 2.0” insieme all’ASviS e a Urban@it.

Walter Vitali, direttore esecutivo di Urban@it e coordinatore del Gruppo di lavoro ASviS sul Goal 11 - Città e comunità sostenibili, ha parlato delle Agende Metropolitane su cui stanno lavorando ASviS e Urban@it congiuntamente: quelle di Bologna, Roma, Bari e Milano. Queste Agende hanno una caratteristica comune: la selezione di obiettivi e indicatori fondamentali, che consentano poi, a livello locale, l’individuazione di obiettivi specifici legati a determinate politiche. Le Agende devono essere accessibili ai cittadini, tramite piattaforme web, in modo permanentemente aggiornato. In sostanza, queste Agende devono essere una chiave di lettura delle politiche locali nella prospettiva della sostenibilità, pensate come una vetrina nella quale mostrare obiettivi e azioni che normalmente pochi conoscono. Esse devono costituire un quadro di riferimento per azioni di sostenibilità bottom-up liberamente scelte da cittadini, imprese e associazioni, oltre che dai comuni e dalle istituzioni locali.

Nel secondo panel, dal titolo “Le città metropolitane si raccontano. Illustrazione dei progetti in corso”, i rappresentanti delle Città Metropolitane hanno raccontato i propri percorsi riguardanti l’elaborazione delle Agende metropolitane.

Antonello Celima (Città Metropolitana di Roma Capitale) ha trattato l’avvio del piano strategico metropolitano, in convergenza con la realizzazione dell’Agenda metropolitana. L’obiettivo del piano strategico metropolitano è quello di realizzare un insieme organico di proposte e di interventi concreti e “trasformativi” dei territori, con l’obiettivo di costruire una città metropolitana resiliente e in transizione verso un sentiero di sviluppo sostenibile, attraverso lo sviluppo del capitale naturale e di quello relazionale e un profondo processo di confronto con i territori.

Maurizio Montalto (Città Metropolitana di Bari) ha sottolineato come l’Agenda metropolitana, seppure in fase di definizione, sia considerata parte integrante del processo di pianificazione strategica della Città di Bari.

Nadia Bellomo (Città Metropolitana di Firenze) ha affermato che nel mese di febbraio 2020 la Città metropolitana di Firenze e il Ministero dell’Ambiente hanno sottoscritto un accordo di collaborazione finalizzato a definire Agende metropolitane per lo sviluppo sostenibile. In questo contesto, la Città di Firenze ha deciso di avvalersi del supporto scientifico dell’Università di Firenze.

Cristiana Arzà (Città Metropolitana di Genova) ha mostrato come il piano strategico metropolitano punti alla costituzione di un’identità metropolitana con strette interconnessioni tra i Comuni che ne fanno parte e di uno spazio metropolitano sostenibile. In questo contesto quindi è fondamentale la partecipazione dei Comuni che fanno parte della Città Metropolitana e della società civile.

Per la Città Metropolitana di Milano, a seguito della sottoscrizione dell’accordo con il Ministero dell’Ambiente il 4 dicembre 2019, è stata fondamentale la costituzione di una cabina di coordinamento nella fase di costruzione della governance, come ha affermato Cinzia Davoli.

Maria Lea Quattrone (Città Metropolitana di Reggio Calabria) ha illustrato il progetto “RC Metro Citizens in transition”, volto all’elaborazione dell’Agenda metropolitana della città di Reggio Calabria. Nell’ambito della costruzione della governance sono stati costituiti una cabina di regia e un team scientifico. Il progetto pone particolare attenzione alla formazione interna e al monitoraggio e alla valutazione degli obiettivi di sostenibilità di tutte le azioni perseguite nel progetto.

Valeria Veglia (Città Metropolitana di Torino) ha affermato che il percorso della Città di Torino si sta focalizzando, oltre che sulla governance interna, anche sulla ricomposizione delle esperienze territoriali, superando le visioni e le politiche settoriali.

Carmelo Casano (Città Metropolitana di Messina) ha affermato che presso la Città di Messina è stata istituita, ma non ancora attivata, la cabina di regia, che avrà il compito di definire l’Agenda metropolitana.

Massimo Gattolin (Città Metropolitana di Venezia) ha presentato il progetto “PAGES” sull’Agenda metropolitana con obiettivo specifico (pilota) su un cruscotto unico per i comuni dell’area per la gestione dei relativi documenti unici di programmazione coordinati con quello della Città Metropolitana ed in ottica di sviluppo sostenibile.

Il terzo panel ha raccolto esperienze e proposte di altri soggetti di rilievo nell’ambito della territorializzazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile, a livello nazionale e internazionale.

Estella Pancaldi, Responsabile funzione promozione e assistenza alla pubblica amministrazione del Gse, ha sottolineato la funzione facilitatrice dell’azienda nell’ambito della performance energetica degli istituti scolastici delle Città Metropolitane. Il Gse ha istituito uno strumento di incentivo per finanziare gli interventi di riqualificazione energetica degli impianti scolastici, con 200 milioni ogni anno. “Si tratta di un modo concreto per dare una risposta alle nuove generazioni”, ha affermato Estella Pancaldi.

Giovanni Camilleri, Senior Advisor dell’United Nation development programme (Undp), ha sottolineato l’importanza dei partenariati internazionali come risorsa per la localizzazione degli SDGs, citando le esperienze in corso con il Ministero dell’Economia e pianificazione, province, municipi e Università di Cuba e con l’ASviS, il Ministero per il Sud, il Programma Aree Interne Alto Reggiano e Basso Sangro in Italia.

Federico Olivieri (area progetti di Ricerca dell’ASviS) ha illustrato il progetto “Local Goals”, supportato da NoPlanetB, che ha rappresentato il primo passo verso la territorializzazione delle attività di ricerca e di sensibilizzazione sull’Agenda 2030 portate avanti dall’ASviS a livello nazionale. Il progetto presentava i seguenti obiettivi: aiutare la Regione Emilia-Romagna a creare gli strumenti statistici per monitorare il progresso degli SDGs; analizzare lo stato delle imprese locali sui temi della sostenibilità; utilizzare le informazioni raccolte per condurre attività di sensibilizzazione mirate a due gruppi target: i decisori politici della Regione Emilia-Romagna e le imprese.

Al termine di questo lungo viaggio, Mara Cossu ha espresso la sua soddisfazione per l’ampio e rapido coinvolgimento delle istituzioni locali nelle manifestazioni di interesse, nonostante le difficoltà interne alle Città e la crisi sanitaria legata alla pandemia degli ultimi mesi. Soddisfazione condivisa da Walter Vitali, che ha sottolineato come “le Agende devono avere come riferimento i cittadini: sono mezzi per arrivare ai cittadini, i quali devono essere consapevoli e coinvolti in azioni di sostenibilità”. In fondo questa pandemia ci ha fatto rivalutare l’importanza della prossimità, della conoscenza del territorio in cui si vive: per dare un senso agli Obiettivi dell’Agenda 2030 e delle Agende regionali, metropolitane e comunali è necessario declinarli sui singoli territori, in maniera trasversale.

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di Lorenzo Pompi

Lunedì 05 Ottobre 2020