Economia circolare e nuovi stili di vita per favorire lo sviluppo sostenibile

Contribuire allo sviluppo sostenibile attraverso la diffusione di una cultura alimentare più sana e favorire un’economia circolare e rigenerativa. È l’obiettivo di Mantova Food & Science Festival e Regeneration 2030. 9/10/20

Mantova e Parma sono le due città che hanno ospitato le manifestazioni dedicate all’alimentazione sostenibile e all’economia circolare, entrambe gemellate con il Festival dello sviluppo sostenibile.

Il 15 e 16 ottobre Parma ospiterà Regeneration 2030, una coalizione internazionale che unisce settore privato, partner istituzionali, organizzazioni non profit e leader spirituali impegnati a trasformare l'attuale paradigma socio-economico lineare ed estrattivo in uno circolare e rigenerativo. La manifestazione ruota attorno a tre pilastri fondamentali: economia rigenerativa, lotta al cambiamento climatico, felicità mondiale, i cui principi fondamentali sono descritti nella pledge che tutti i partecipanti sono tenuti a sottoscrivere. Il calendario, denso di eventi, vedrà la partecipazione di speaker nazionali e internazionali di rilievo tra cui Enrico Giovannini, portavoce ASviS, Edo Ronchi, presidente Fondazione sviluppo sostenibile, Jeffrey Sachs, economista e saggista statunitense, Ian Goldin, economista e docente di globalizzazione e sviluppo alla Oxford University, Paul Polman, ex Ceo di Unilever e promotore dell’iniziativa Imagine, nata per contrastare cambiamento climatico, disuguaglianze e povertà.

La prima giornata sarà interamente dedicata al binomio felicità ed economia. Si parlerà di economia rigenerativa, organizzazioni positive, partenariati pubblico privato per il benessere e di certificazione B-corp. Nel pomeriggio è prevista la presentazione del World Happiness Report 2020.

La seconda giornata sarà dedicata esclusivamente al tema del cambiamento climatico. Spazio dunque a numerosi workshop e keynote: si parlerà di crisi climatica, del Climate action pledge (l'impegno collettivo delle banche per allineare i loro servizi e prestiti agli obiettivi dell'accordo di Parigi), di politiche per la rigenerazione, di sistemi alimentari sostenibili, di nuovi percorsi energetici, di città rigenerative e urbanizzazione sostenibile.

Il Food & Science Festival, che si è tenuto dal 2 al 4 ottobre a Mantova, è un evento di divulgazione scientifica che affronta e approfondisce in maniera creativa e accessibile le tematiche legate alla scienza della produzione e del consumo del cibo. L’edizione 2020 ha avuto come tema centrale la metamorfosi e, grazie ad un rinnovato palinsesto di appuntamenti, è stato possibile offrire uno spazio di confronto sui grandi mutamenti che attraversano il nostro tempo. Un luogo di confronto, divertimento, formazione e interazione dove, attraverso il cibo, scoprire e percepire il futuro che ci aspetta.

Il 2 ottobre il Gruppo Tea, assieme a Italia Circolare, Fondazione Symbola, PromoImpresa-Borsa Merci, è stato promotore del “Premio Futuro Sostenibile”. Diviso in tre categorie (scuole, imprese ed enti locali), il premio si pone l’obiettivo di valorizzare i progetti dedicati alla sostenibilità ambientale e all’economia circolare sviluppati dai Comuni, dalle imprese e dagli studenti delle scuole secondarie della provincia di Mantova al fine di stimolare la consapevolezza e l’urgenza di buone pratiche collettive di economia circolare. Al “Cibo del futuro” è stato dedicato l’evento online a cura della Fondazione Umberto Veronesi. Con la nutrizionista Elena Dogliotti e il divulgatore scientifico Marco Annoni, si è parlato di quale sarà il rapporto che legherà l’umanità alla produzione e al consumo di cibo. Dalla sostenibilità nella produzione al benessere animale, dalla necessità di sfamare oltre 10 miliardi di individui alla possibilità di prevenire le malattie a tavola, il rapporto che riusciremo a costruire con il cibo costituisce un tassello fondamentale nella progettazione del nostro domani. A queste sfide la ricerca promette di rispondere con strumenti innovativi e al limite della fantascienza, come la carne coltivata in laboratorio o nuovi cibi pensati per ingannare i nostri sensi, in modo da massimizzarne il piacere e ridurne i rischi per la salute e l’impatto sull’ambiente.

Esselunga è il promotore di “Impariamo a mangiare bene”, l’evento tenutosi il 2 ottobre dedicato alla sana e corretta alimentazione, pensato per avvicinare i bambini, attraverso il gioco, al mondo della frutta e della verdura. I laboratori, curati da Madegus, spin off dell’Università di Parma che si occupa di educazione alimentare e divulgazione ludico scientifica nel campo della nutrizione, hanno illustrato le proprietà di frutta e verdura in modo divertente ed educativo. Divisi in due squadre, i bambini, guidati dai Maestri del Gusto, hanno dovuto superare cinque prove di abilità e conoscenza per potersi guadagnare il diploma di Scienziato Super Foodies.

Il 3 ottobre Andrea Segrè, fondatore di Last Minute Market, e l’economista Stefania Villa sono intervenuti all’evento “Come si cambia, per non sprecare”. Il lockdown che ha caratterizzato i primi mesi del 2020 ha avuto molte conseguenze sulle nostre vite, ma una in particolare non era prevista: abbiamo sprecato meno. È quanto emerge dal rapporto redatto da Waste Watchers ripreso da Altroconsumo, nel quale emerge che sono diminuiti gli sprechi individuali e di filiera e sono cambiate le abitudini legate alla preparazione dei piatti e alla spesa.

La giornalista scientifica Agnese Codignola è intervenuta il 4 ottobre all’evento “Il destino del cibo. Così mangeremo per salvare il mondo” dedicato al percorso compiuto dal progresso scientifico in campo alimentare. La giornalista ha messo in discussione la nostra cultura alimentare aiutando ad aprire gli occhi su un futuro possibile, a volte addirittura già presente: il cibo che mangiamo può essere sano, sostenibile e giusto nei confronti del pianeta, degli animali e dell’uomo. Nel 2030 la Terra sarà abitata da dieci miliardi di persone. Dieci miliardi di esseri umani che devono mangiare ogni giorno almeno due volte, se non vogliono ritrovarsi malati e sofferenti. Che devono assumere ogni giorno proteine, vitamine, sali minerali, fibre, zuccheri, acqua e molto altro. Non possiamo più sfruttare le risorse che ci rimangono nel modo sbagliato e questo significa soprattutto una cosa: dobbiamo modificare radicalmente il nostro modo di mangiare e quello di produrre cibo. Cambiare il mondo si può. Contaminando discipline diverse, dalla medicina alla cosmologia, dalla biologia marina alla genetica più avanzata, dall’agricoltura alla meteorologia, alcuni ricercatori hanno iniziato a lavorare per un futuro diverso.

di Tommaso Tautonico

 

Venerdì 09 Ottobre 2020