Imprenditorialità sociale ed impact investing. Casi concreti e focus sulle pari opportunità
Samir de Chadarevian (Gruppo Organizzativo Festival di Parma), Stefano Rossi (Lita.co Country Manager Italia)
Venerdì 02 Ottobre 2020 h. 11:00-12:30
Il contesto creato dal Covid-19 ha reso ancora più evidente e profonda la necessità di intervenire a favore delle categorie più deboli e delle pari opportunità , adottando nuove forme di imprenditorialità, in particolare femminile, nuovi strumenti finanziari e d’intervento sociale. Un dialogo con imprenditori sociali, aziende, operatori finanziari, comuni ed associazioni.
Intervengono:
Michele D’Alena (Responsabile Ufficio Immaginazione Civica della Fondazione per l’Innovazione Urbana – Bologna e Cantiere consegne etiche – Bologna)
Federico Disegni (Direttore Generale e fondatore di Homes4All)
Nicoletta Paci ( Assessore alle pari opportunità del Comune di Parma)
Matteo Mannino (co-fondatore della piattaforma glocalworking.com)
Paola Caporossi (Fondatrice Fondazione Etica)
Stefano Rossi (LITA.co Country Manager Italia)
Mauro Del Barba (Deputato della Repubblica e Presidente di Assobenefit)
Modera: Samir de Chadarevian (Gruppo Organizzativo Festival di Parma/Gist)
samir.revian@gmail.com
COMUNICATO STAMPA
Imprenditorialità sociale ed impact investing. Casi concreti e focus sulle pari opportunità
Si è concluso con questo evento il Festival dello sviluppo sostenibile ASviS Parma raccogliendo al tavolo dell’Aula Magna giovani lavoratori nel campo dell’imprenditoria sociale tra cui: Federico Disegni (Direttore Generale di Homes4All), Stefano Rossi (LITA.co Country Manager Italia), Michele D’Alena (Responsabile Cantiere consegne etiche Bologna). In collegamento da remoto: Nicoletta Paci (Assessore alle pari opportunità del Comune di Parma), Paola Caporossi (Fondatrice Fondazione Etica), Mauro Del Barba (Deputato della Repubblica e Presidente di Assobenefit), Matteo Mannino (co-fondatore della piattaforma glocalworking.com), l’evento è stato moderato da Samir de Chadarevian (Gist).
Le parole chiave dell’incontro sono state imprese benefit e l’impact investing che, come ha chiarito Samir de Chadarevian, la parola cruciale per differenziare quest’ultimo dagli altri tipi di investimenti “è l’intenzionalità: sono investimenti che vogliono generare un impatto positivo sia in termini di ambiente e società e che si possono misurare nel tempo”. Sulla stessa onda del moderatore interviene Rossi che spiega quale sia la mission della società che rappresenta, Lita.co Italia: “Cerchiamo società che mirino alla sostenibilità economica e sociale. Tramite il nostro sito chiunque può fare investimenti che possono generare un impatto positivo con un ritorno finanziario in attesa di un rendimento calmierato”.
Al tavolo, fisico e virtuale, sono stati condivisi numerosi progetti etici e sostenibili. A cominciare dal progetto LUCI di Fondazione Etica: un progetto che nasce all’interno del Parco della Maremma in un immobile pubblico in disuso e poi recuperato (ex orfanotrofio). Come spiega Paola Caporossi: “ Volevamo creare un progetto che avesse un grosso impatto sociale così abbiamo dato da lavorare a persone in situazione di svantaggio, dato vita a un luogo abbandonato e generato un contesto nuovo, il tutto misurabile nel tempo”. Il cantiere ha cominciato i lavori a gennaio 2020 e oggi ospita: una ristosteria, un sala prove musicale per i giovani e uno spazio per la scuola dell’innovazione, ovvero un punto per formazione centrato sugli interventi ad impatto sociale.
Un altro progetto a grande impatto sociale è illustrato da Federico Disegni: “A Torino gli sfratti sono il doppio della media nazionale e 60 mila alloggi sfitti. Qui nasce un paradosso: innumerevoli nuclei vuoti e numerosissime famiglie in difficoltà” dichiara Federico Disegni e spiega il progetto di Homes4All “Per questo nasce il nostro progetto: un housing sociale tramite cui, grazie a una grande partnership tra pubblico e privato, accompagnamo i soggetti in difficoltà ad ottenere un abitazione e successivamente appoggiamo gli inquilini con programmi di sostegno e inserimento nella società territoriale”. Il percorso parte dalla raccolta di finanziamenti da privati interessati a investimenti immobiliari con un rendimento etico e ad alto impatto sociale, all’acquisizione di singole unità o interi immobili a basso costo (in asta o trattativa diretta), alla messa a norma degli immobili stessi ed infine con la collaborazione del Terzo settore e i servizi sociali accompagnare gli inquilini nel reinserimento in società.
Il lockdown ha evidenziato nuove esigenze da parte dei cittadini tra cui quella di ricevere beni e servizi nelle proprie abitazioni e da qui nasce il progetto Consegne Etiche su spinta di Fondazione per l’Innovazione Urbana. “E’ nato così, a Bologna, il primo sindacato per i rider – riporta Michele D’Alema – si è creata una situazione unica e replicabile in tutte le città. Ogni attività commerciale ha un accordo con le cooperative che gestiscono i fattorini, che vengono retribuiti 9euro l’ora a differenza dei 5euro delle altre grandi piattaforme”. Il progetto è in fase di sperimentazione a cui hanno aderito due cooperative: Dynamo e Idee in movimento, con il supporto del centro universitario per la formazione e la promozione dell’impresa cooperativa AlmaVicoo.
Altro aspetto che la pandemia ha evidenziato è lo smartworking di cui ha parlato Matteo Mannino: “La pandemia ci ha insegnato che il mondo del lavoro può cambiare: offrire pari opportunità vuol dire guardare in particolare alle piccole comunità e alle persone a rischio, per questo i servizi devono essere vicini al territorio e ai cittadini”.
Tutti progetti replicabili in ogni città che voglia mettersi in gioco e consentire pari opportunità a tutti, senza distinzioni. Ne parla anche l’Assessore Paci: “Questo ambito è stato messo a dura prova dal Covid che ha reso più evidenti le problematiche con cui misurarsi ma ha anche dato l’opportunità di trovare numerose soluzioni e questi progetti illustrati in questo evento ne sono una prova. Anche sul territorio di Parma – ricorda la Paci – sono attivi molti progetti sociali tra cui i gruppi di acquisto solidali che hanno sviluppato attività di investimento solidale sul territorio”. Ed in ultima battuta non nasconde l’intenzione di poter replicare i progetti presentati poco prima anche nella nostra città.
In ultima battuta è intervenuto l’On Del Barba che ha espressamente dichiarato la speranza che “in politica si apra una stagione seria in cui si parli davvero di sviluppo sostenibile e società benefit. Quello che stiamo cercando di fare è di rendere lo sviluppo sostenibile l’unico modello di sviluppo economico perché quello attuale è insostenibile”. La vecchia definizione di impresa non deve più avere solo lo scopo di massimizzare gli utili ma, secondo del Barba, deve esplicitare nello statuto i propri scopi e raggiungere obiettivi di interesse sociale in un ottica di governance comune. “In Italia ci sono 550 società benefit. Dovremmo mettere tutte le società in condizioni di abbandonare il vecchio concetto di impresa e abbracciare quello di benefit e portarle quindi a chiedersi quali benefici possano e debbano perseguire per la società e il territorio”.
Conclude il moderatore rimarcando il concetto il responsabilità “Le aziende non possono operare in un ambito di responsabilità limitata, anche dalla protezione legale, ma devono essere messe nelle condizioni di responsabilizzarsi a 360° e per questo le imprese sociali sono un esempio da seguire”.
Per maggiori info scrivere a berni.giulia90@gmail.com